Si tratta di un farmaco in sperimentazione, tuttavia i risultati sono fin’ora confortanti, e si potrebbero aiutare le persone affette da ipoacusia da rumore, un tipo di sordità determinato dall’esposizione continuativa, il più delle volte per motivi professionali, ad alti livelli di decibel.
Un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School sta studiando la possibilità di utilizzare un farmaco, denominato al momento LY411575, finalizzato alla riduzione degli effetti della patologia.
Per il momento, in un campione di ratti con la coclea danneggiata, l’iniezione della molecola direttamente nell’orecchio ha determinato in molti di essi la produzione di nuove cellule ciliate cocleari.
I topi mostrano di aver riacquistato almeno in parte l’udito, riuscendo ad avvertire suoni molto forti. Si tratterà quindi di approfondire gli studi sulla molecola per raggiungere i risultati garantiti ora dagli impianti cocleari.
La molecola sperimentata era stata ideata in realtà per trattare l’Alzheimer, ma mai messa in commercio. Nel caso dell’ipoacusia, opera invece ostacolando l’effetto inibitore della proteina Notch, permettendo quindi alle staminali di procedere al processo di differenziazione.