Lo scorso 3 marzo è stata la giornata mondiale dell’udito e dell’orecchio. Tra le innumerevoli patologie che possono colpire l’orecchio abbiamo l’ipoacusia improvvisa. Si tratta di una patologia che viene definita come la riduzione della percezione dell’udito comparsa acutamente, entro le ultime 72 ore.
Dal punto di vista clinico l’ipoacusia si manifesta come una riduzione improvvisa della percezione dell’udito e viene accompagnata da una dispercezione dei suoni soprattutto in ambienti molto affollati.
Non e semplice stabilire quale sia la diagnosi di questa problematica in maniera specifica, nel senso che la maggior parte delle forme di ipoacusia neurosensoriale improvvisa viene etichettata come conseguenza di una riduzione dell’apporto di sangue adeguatamente ossigenato, alle cellule cocleari.
È corretto sottolineare l’importanza di un’adeguata educazione anche sul paziente affinché, qualora presentasse i sintomi descritti in precedenza, si rivolga da subito al medico di base.
Il paziente spesso tende a sottovalutare queste problematiche etichettandole come i classici tappi di cerume o come forme passeggere che poi vanno a risolversi, mentre il rischio è che con il passare del tempo il danno si faccia conclamato. Il fattore tempo è un fattore determinante per iniziare la terapia il più precocemente possibile: inizialmente la terapia medica e, qualora non vi fosse risposta, la ossigeno terapia iperbarica.