Come sappiamo lo stress può essere causa di svariati problemi di salute, tuttavia occorre fare distinzione tra stress buono e stress cattivo.
Non possiamo pensare di vivere una vita senza stress, ma se ad esempio lo stress provocato dal dover affrontare un esame o un colloqui di lavoro, possano definirsi stress buoni, ovvero stress che ci allenano ad affrontare in maniera sempre più efficace i comuni momenti della vita, è altrettanto vero che ritrovarsi costantemente in ambienti tossici, ad esempio in un luogo di lavoro in cui si subisce mobbing, oppure convivere con rimpianti particolarmente forti, possa essere causa di stress cattivo e di conseguenza nocivo.
Ma in che modo lo stress si può relazionare all’udito?
Vi è una ragione medico-scientifica che spiega questa situazione: l’eccessiva e reiterata produzione di adrenalina da parte dell’organismo, tipica appunto degli stress negativi, rivela delle ripercussioni negative sulla intera circolazione che, come noto, riveste un ruolo fondamentale per il benessere uditivo. In conseguenza di ciò, vivere una condizione di stress negativo può creare dei disturbi di microcircolo nell’orecchio interno, causando dei danni più o meno accentuati alle cellule ciliate.
Sempre per questo motivo si ritiene che lo stress possa essere la prima causa dell’insorgere degli acufeni, ovvero i fastidiosi ronzii che molte persone sono solite avvertire.
Oltre tutto in casi più gravi, si può correre il rischio cadere in una sorta di circolo vizioso che non fa che accentuare la sensazione di malessere e di scarsa capacità uditiva.
Lo stress nocivo può far male all’udito, ma convivere con un udito deficitario può divenire a sua volta causa di stress.
La soluzione sta sempre nella prevenzione e nel monitoraggio della propria capacità uditiva.