SECONDO UNA NUOVA RICERCA GIAPPONESE I TONI MUSICALI, COME QUELLI UTILIZZATI DAL PROGRAMMA WIDEX ZEN POTREBBERO ESSERE UNO DEGLI AIUTI PIÙ VALIDI PER CHI SOFFRE DI ACUFENE
Quando si tratta di scegliere i suoni per contrastare gli effetti dell’acufene, si ricorre, di solito, ai generatori di rumore o agli apparecchi acustici. Oggi, però, si è scoperto che anche la musica può fare la sua parte. Lo suggerisce uno studio condotto in Giappone che ha indagato l’efficacia della Tinnitus Retraining Therapy (TRT), una terapia anti-acufene piuttosto nota che mette insieme counselling e arricchimento sonoro. Nella TRT si ricorre in genere ad un suono neutro, in quanto induce meno emozioni e distrazioni, rispetto alla musica.
Lo studio giapponese, però, condotto presso tre ospedali, ha preso in esame una soluzione diversa. Ai pazienti sono stati forniti apparecchi acustici Widex dotati del programma Zen che genera, in modo casuale, suoni musicali armoniosi. Si tratta di suoni progettati non solo per gestire gli effetti dell’acufene, ma anche per aiutare i pazienti a ridurre lo stress, a rilassarsi ed a concentrarsi meglio. I suoni Zen sono noti anche come toni trattali, questo significa che seguono una sequenza casuale, senza ripetersi mai.
Ai partecipanti allo studio è stata data la possibilità di scegliere tra il programma Zen ed un’altra opzione speciale, com-prendente del rumore a banda larga. Le due opzioni potevano essere utilizzate separatamente o in modo congiunto. Tutti gli apparecchi acustici, ovviamente, erano dotati anche del Programma Base, ovvero quello per l’amplificazione dei suoni. I pazienti sono stati invitati a provare tutte le opzioni. Dopo sei mesi, i pazienti acufenici che avevano provato la musica trattale di Zen hanno mostrato miglioramenti significativi.
MUSICA PER LE LORO ORECCHIE “Il ciclo terapeutico con la musica fratta-le fa sì che le persone diventino per prima cosa consapevoli del proprio acufene e, successivamente, della musica”, spiega Dr. Yoshimasa Sekiya del team di ricerca. “Questo – aggiunge – li fa sentire rilassati e alla fine sollevati e a proprio agio”. Il dottore è rimasto sorpreso dell’effetto positivo della musica frattale. “Pensavo – confessa – che i pazienti si sarebbero presto stancati di quei suoni, invece la maggior parte di loro ha continuato a preferire questa opzione per periodi di tempo sempre più prolungati. Posso dire che la maggior parte dei pazienti, che aveva avuto problemi con i metodi di trattamento tradizionali, è decisamente migliorata grazie alla musica frattale”.
In alcuni casi, il miglioramento è stato a dir poco stupefacente. È il caso di una donna di 70 anni, ad esempio, sofferente sia di acufene che di una grave forma di ipoacusia. La paziente accusava H declino delle proprie capacità, un calo dell’appetito e un’angoscia generale dovuta proprio al tinnito. Aveva già provato diversi altri trattamenti, presso varie strutture cliniche, senza però ottenere risultati positivi. Bene, dopo un solo mese di terapia con Zen accompagnato dal counselling, ha notato una netta diminuzione del proprio stato ansiogeno e, dopo tre mesi è riuscita a gestire l’acufene addi-rittura senza l’ausilio degli apparecchi acustici.
ZEN OGGI Sono davvero tante le testimonianze, a sostegno di questo studio, raccolte anche da altri utenti di apparecchi acustici. Per esempio quella di Alison negli USA, che utilizza gli apparecchi DREAM440 e si dichiara semplicemente entusiasta. “Li adoro – dice – in un solo giorno ho notato una differen-za incredibile. Mi aiutano tantissimo a combattere l’acufene. La sera, prima di andare a dormire, li indosso per 80 minuti e ascolto soltanto il programma Zen, senza alcuna amplificazione, cosi non ho più quel benedetto ‘ronzio’ nella testa”.
Esperienze simili le ha fatte anche Anders, pazien-te acufenico della Danimarca. “Sono molto contento di Zen – dichiara – perché aumenta la mia tolleranza al rumore e riesce a mascherare l’acufene quando sono veramente stanco. Usando Zen più volte al giorno percepisco proprio una maggiore energia. Così riesco a lavorare e godermi la vita sociale. Anche chi mi sta vicino ne trae beneficio: sono diventato di sicuro una persona più gradevole. Spero che Zen mi aiuti anche a sopportare il rumore in aereo o nel treno. Così potrei viaggiare un po’ di più”, sorride Anders.
Fonte: LISTEN – il mondo Widex #08 2013