L’iperacusia è una ridotta tolleranza a suoni ordinari che vengono percepiti come molto intensi, divenendo la causa di elevati livelli di stress. Il persistere di tale situazione, può causare ripercussioni sulle normali attività quotidiane.
L’iperacusia può essere associata a condizioni irritative del nervo cocleare, come accade nelle lesioni del nervo facciale oppure nelle infiammazioni trigeminali.
In altri casi può essere un fenomeno soggettivo di origine emotiva o psicologica. Ad ogni modo, in un certo numero di situazioni, si rileva l’associazione con alterazioni patologiche delle cellule acustiche presenti nella coclea.
La patologia dell’iperacusia, si manifesta nel 10%-15% nella popolazione generale, mentre nei bambini e negli adolescenti i dati sono variabili, con valori compresi tra 3,2% e 17,1%. I maggiori studiosi di iperacusia hanno fornito negli anni differenti interpretazioni sulla genesi e sulle caratteristiche del disturbo.
Alcuni di essi pongono in primo piano alterazioni del sistema di elaborazione dei suoni a livello cerebrale, come causa dell’anomala sensibilità dei soggetti iperacusici.
Nel corso degli anni, sono stati descritti quattro sottotipi di iperacusia: loudness, annoyance, fear e pain hyperacusis. La loudness hyperacusis si manifesta quando suoni di moderata intensità sono giudicati come molto forti rispetto alla percezione di una persona normale.
L’annoyance hyperacusis è responsabile di una reazione emotiva preminentemente negativa. La fear hyperacusis si manifesta con una risposta avversa ai suoni, con un atteggiamento di evitamento. La pain hyperacusis si associa ad una sensazione dolorosa per esposizioni a livelli di suono inferiori a 120 dB SPL. In alcuni pazienti possono essere presenti contemporaneamente diversi sottotipi di iperacusia.
L’’iperacusia non va confusa con la fonofobia (paura del suono), con la misofonia (ipersensibilità a suoni specifici) e con lo shock acustico.