Secondo l’UE, sarebbero circa 10 i milioni di persone a rischio sordità come conseguenza dell’utilizzo scorretto di cuffie ed auricolari.
Questo dato allarmante è in per giunta in progressivo aumento soprattutto, a causa dei giovani che ascoltano la musica ad un’intensità troppo elevata. Ciò vuol dire che non è tipo di suono ascoltato, ma l’intensità con la quale lo si ascolta che lo rende pericoloso per le orecchie.
Come molti sapranno, l’intensità del suono viene misurata in Decibel. La misurazione dei Decibel non segue una scala lineare, nel senso che, un suono di 40 dB è 10.000 volte più intenso di uno appena percepibile, ma uno di 50 dB lo sarà 100.000 volte di più.
Ma che tipo di danni può provocare l’esposizione a suoni troppo intensi?
Tra i danni temporanei possiamo annoverare:
Senso di ovattamento
Percezione di fischi o ronzii
Diminuzione temporanea dell’udito
mentre tra i danni permanenti trociamo:
Percezione continua di fischi alle orecchie, ossia l’acufene
Calo permanente dell’udito
Al fine di rallentare questo fenomeno, l’Unione Europea ha promosso diverse campagne di prevenzione uditiva che avevano ad oggetto il corretto ascolto della musica in cuffie. Inoltre, la Comunità Europea ha sancito una legge che limita il volume massimo ai costruttori di dispositivi audio.
Qual è il giusto modo di ascoltare la musica? L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di rispettare la regola del 60:60 che consiste nell’ascoltare la musica ad un volume che sia uguale al 60% del volume massimo e non per più di 60 minuti.