Recenti stime provenienti dell’Osservatorio Nazionale Autismo dichiarano che circa 1 bambino su 77 soffre di autismo. Questi dati sono purtroppo in crescita rispetto agli anni scorsi.
Per quanto riguarda l’ipoacusia infantile, l’Ospedale Bambin Gesù di Roma ha stimato che 1 bambino su 1000 soffre di gravi forme di ipoacusia, e 1 bambino su 4000 di sordità.
Quello che spinge la maggior parte dei genitori a domandarsi se il proprio figlio può soffrire di autismo e problemi di udito è il fatto che il bambino non si gira quando viene chiamato e non risponde agli stimoli sonori. Ad ogni modo, questo comportamento non necessariamente è indice di entrambe le patrologie. Può essere legato problemi strettamente uditivi o ad una forma di autismo. Ma raramente le due patologie, autismo e problemi di udito, coincidono nello stesso bambino. E quando succede le due cose non sono strettamente collegate fra loro.
Nei bambini autistici, il danno al sistema uditivo è quasi sempre di tipo neurosensoriale e riguarda le vie nervose centrali, non l’apparato trasmissivo. Le vie nervose sono responsabili anche di altre abilità percettive fondamentali per la comunicazione.
Come aveva spiegato il dott. Massimo Borghese, recentemente scomparso, in un precedente articolo, un bambino che non si gira quando viene chiamato non soffre necessariamente di problemi di udito, ma può “essere carente in coordinazione sensomotoria e in altre abilità percettive da definirsi più centrali che periferiche”.
È importante dunque riuscire a capire in tempi brevi se il bambino non risponde per problemi di autismo o per problemi di udito. A livello clinico, ripete più volte lo specialista, è abbastanza facile distinguere fra le due problematiche.