Prima di procedere è indispensabile una premessa in modo da affrontare l’argomento con maggiore consapevolezza.
Quando si parla di relazione tra alimenti e possibili effetti sull’udito, non ci riferisce ad una relazione diretta, ma al fatto che determinate categorie di alimenti riescono a stimolare dei meccanismi tali da indurre, come conseguenza indiretta, una differente capacità uditiva.
Detto questo veniamo all’argomento principale di questo post, ovvero il caffè.
La rivista Nutrients ha pubblicato un recente studio condotto da un’equipe di ricercatori coreani, i quali hanno analizzato le possibili relazioni tra caffè e udito. I dati utilizzati dai ricercatori, son dati raccolti in un’indagine nazionale su un campione di oltre 36.000 soggetti. La frequenza del consumo di caffè è stata valutata avvalendosi di specifici questionari alimentari.
A seconda delle risposte, gli autori sono stati in grado di classificare i volontari a seconda della frequenza.
L’indagine non ha evidenziato alcuna correlazione significativa, in tutte le fasce di età, tra consumo di caffè e perdita dell’udito unilaterale.
Al contrario è stato riscontrato tra i partecipanti tra i 40 e i 64 anni per cui, il consumo quotidiano di caffè, ha comportato un rischio ridotto di ipoacusia bilaterale nonché una minore frequenza di acufeni: risultato non emerso per i consumatori mensili, settimanali o rari.
Tuttavia, altre co-variate come ad esempio il basso livello di stress percepito dai consumatori di caffè, paiono essere la causa principale della minore prevalenza di acufene nelle fasce di età 19-39 e maggiori di 65 anni.
In particolare, i consumatori di caffè preparato avevano un tasso minore di perdita dell’udito bilaterale e acufene.