Quali sono i lavoratori il cui udito è a rischio?
Sono a rischio udito tutti i lavoratori che, nell’ambito della loro attività lavorativa, sono esposti a rumori di intensità superiore a 85 decibel (dB) per un periodo di tempo prolungato.
Tra le categorie più a rischio troviamo:
- Lavoratori del settore manifatturiero: Ad esempio, quelli che impiegano macchinari rumorosi come torni, frese, telai e presse.
- Lavoratori del settore edile: Ad esempio, quelli che utilizzano trapani, martelli pneumatici e seghe circolari.
- Lavoratori dell’aeroporto: Ad esempio, quelli che lavorano vicino alle piste di decollo e atterraggio o che addetti alla manutenzione degli aeromobili.
- Lavoratori del settore agricolo: Ad esempio, quelli che utilizzano trattori, mietitrebbie e altre macchine agricole rumorose.
- Musicisti e cantanti: Ad esempio, quelli che suonano strumenti amplificati o che cantano in ambienti rumorosi.
- Personale addetto alle pulizie: Ad esempio, quelli che utilizzano aspirapolveri industriali e altri macchinari rumorosi.
È importante sottolineare che anche i lavoratori che non rientrano in queste categorie possono essere a rischio udito se, per motivi di lavoro, sono esposti a rumori intensi anche per periodi di tempo brevi.
Ecco alcuni dei segnali che possono indicare che un lavoratore è a rischio udito:
- Acusia diminuita: Difficoltà a sentire i suoni deboli o a comprendere le conversazioni in ambienti rumorosi.
- Ronzii alle orecchie (acufeni): Un suono fastidioso, come un ronzio o un fischio, che si percepisce costantemente nelle orecchie.
- Ipersensibilità al rumore: fastidio o dolore alle orecchie in presenza di rumori forti.
- Sensazione di orecchie tappate: Una sensazione di ovattamento o di pienezza nelle orecchie.
- Difficoltà di concentrazione: Difficoltà a concentrarsi o a seguire le conversazioni in ambienti rumorosi.
Se pensi di essere a rischio udito, è importante parlarne con il tuo medico o con il responsabile della sicurezza sul lavoro. Esistono diverse misure che possono essere adottate per proteggere l’udito dei lavoratori, tra cui:
- Riduzione del livello di rumore all’origine: Ad esempio, mediante l’installazione di barriere antirumore o la sostituzione di macchinari rumorosi con modelli più silenziosi.
- Utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI): Ad esempio, tappi per le orecchie o cuffie antirumore.
- Formazione e informazione dei lavoratori: I lavoratori devono essere informati sui rischi per l’udito e su come proteggersi.
- Realizzazione di programmi di audiometria: Controlli periodici dell’udito per monitorare la salute uditiva dei lavoratori.
È importante ricordare che la prevenzione è fondamentale per evitare danni all’udito, che possono essere permanenti e invalidanti.